Si sa che per gli italiani la settimana di Ferragosto è “sacra”, per cui vi auguro davvero di poter trascorrere queste giornate al mare o in montagna e godervi le sospirate vacanze! Io invece sono rimasta in città e continuo a lavorare e scrivere. Oltretutto quest’anno il 15 di agosto cade di lunedì e non vi potevo di certo lasciare senza la mia rubrica settimanale sulle curiosità di Firenze 😎
Iniziamo innanzitutto col dire perché si festeggia il Ferragosto, che oltre ad essere un periodo di vacanze (in particolar modo nel nostro paese) coincide con le celebrazioni liturgiche dell’Assunzione, cioè la salita al cielo di Maria Vergine dopo la sua morte. Una festa molto sentita e diffusa nel mondo cattolico, le cui origini sono in realtà pagane e derivano dalle cosiddette feriae Augusti (riposo di Augusto).

L’antico Ferragosto, infatti, venne introdotto dall’imperatore Ottaviano Augusto (dal quale prende il nome anche il mese di agosto) e si aggiunse alle numerose altre ricorrenze dedicate agli dei (ad esempio i Consualia in onore del dio delle messi Consus) che furono poi riunite in un’unica festa della durata di un mese intero (in pratica era Ferragosto dal 1 al 31 agosto).
L’abitudine di andare “in ferie” può dirsi pertanto ben radicata nella nostra tradizione popolare fin dal tempo dei romani, che festeggiavano il periodo di riposo dai lavori agricoli, scambiandosi doni e auguri e organizzando banchetti e corse di cavalli.
Tra le giornate più amate del feriae Augusti, vi era quella del 13 agosto, dedicata a Diana Aventina, dea della caccia e protettrice delle partorienti, ma adorata anche come dea della salute, delle erbe e delle sorgenti (comprese quelle curative). Con la cristianizzazione dell’impero il suo culto venne abolito insieme a tutte le altre divinità, ma essendo molto praticato continuò a sopravvivere a lungo, soprattutto nelle campagne.

Per la Chiesa delle origini non fu semplice debellare le credenze pagane, che in parte vennero acquisite e rimodellate nei riti e nella dottrina del nuovo credo. Molte delle prerogative delle antiche divinità femminili furono così assimilate proprio dalla figura della Madonna, che contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non venne rapidamente “istituzionalizzata” dal clero, lasciando a lungo disattesa la definizione di certi dogmi e addirittura nel caso dell’Assunzione si è giunti alla sua proclamazione ufficiale solo in tempi assai recenti.
Prima di tutto dobbiamo ricordare che la questione iniziò ad essere dibattuta solo a partire dal VI secolo, facendo distinzione tra la Dormizione (cioè il sonno di Maria) e l’Assunzione vera e propria, in quanto, già da allora, vi era chi sosteneva che la Madonna fosse salita al cielo anima e corpo, senza mai essere veramente morta, ma piuttosto caduta in un sonno molto profondo (come spesso viene raffigurata nei dipinti, che la mostrano distesa su di un letto addormentata). La discussione sul tema ha tenuto i teologi impegnati per secoli – senza peraltro arrivare ad una soluzione – finché il 1° novembre 1950 papa Pio XII ne ha proclamato il dogma attraverso la costituzione apostolica Munificentissimus Deus, che tuttavia non è riuscita a chiarire se Maria fosse morta o addormentata, limitandosi ad affermare che «La Vergine Maria, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».
Ora, per quanto affascinanti possano essere questi argomenti, immagino vi starete chiedendo quale sia il loro legame diretto con Firenze. Ebbene questa città ha da sempre avuto una particolare devozione per la Madonna, alla quale i suoi abitanti hanno spesso rivolto le proprie suppliche, in attesa di ricevere un segno di benevolenza. A confermare questa speciale venerazione per Maria vi sono le centinaia di tabernacoli sparsi per le strade (elementi caratteristici della religiosità popolare) e ovviamente le grandi basiliche mariane costruite nei secoli scorsi, a partire proprio dalla cattedrale, che non a caso è stata chiamata Santa Maria del Fiore.

Che cosa significa esattamente Santa Maria del Fiore? I fiori vengono di solito associati alla Madonna come simbolo di purezza e verginità (nell’Annunciazione l’angelo porge sempre un giglio bianco), ma anche il simbolo della città di Firenze è un fiore. Che le origini stesse del nome siano legate ai fiori (perché Firenze si chiama così?) è del resto una delle varie ipotesi che riguardano la sua fondazione, avvenuta nella primavera del 59 a.C. da parte di un gruppo di veterani romani che scelsero di chiamare il nuovo insediamento Florentia, ossia la “città destinata a fiorire”.
Pur non essendo la più antica (la Santissima Annunziata e Santa Maria Novella vennero fondate anni prima) la chiesa progettata da Arnolfo di Cambio nel 1296 era certamente la più grande come dimensioni, tali da contenere al suo interno la vecchia cattedrale di Santa Reparata. I fiorentini dovevano esserci molto affezionati, tanto da continuare a chiamare con quel nome anche la nuova possente costruzione fino al 29 aprile 1412, quando un editto del governo cittadino impose la nuova (e insolita) denominazione per il Duomo di Firenze.
Ma esiste anche un’altra teoria, nata dall’interpretazione di alcuni versi della Divina Commedia, che per l’appunto sono riportati nella lapide dantesca che si trova sulla facciata della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia (all’angolo con Via del Campanile):
Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ’l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’etterna pace
così è germinato questo fiore
A parlare è Bernardo di Chiaravalle, ultima guida nel viaggio del poeta, che lo conduce nella Candida Rosa, il luogo del Paradiso originato dalla nascita di Gesù dove risiede la Vergine con i beati. Il santo intercede presso di lei e la invoca affinché conceda a Dante la virtù necessaria a sostenere la visione di Dio e nella sua preghiera Cristo viene indicato come il fiore “germinato” dal ventre materno di Maria, entro cui si riaccese l’amore tra Dio e gli uomini. In questo senso, dunque, Santa Maria del Fiore viene intesa come riferimento a Gesù.

Brava Elena! Ci voleva. È proprio ben appropriata la spiegazione di questa Festività di cui molti non conoscono le origini.
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Grazie mille a te e tanti cari auguri!
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