La torre di Arnolfo

La piccola prigione in cui vennero rinchiusi Cosimo il Vecchio e Girolamo Savonarola, le tre campane e il leone con il simbolo di Firenze. Saliamo insieme sulla torre di Arnolfo, la torre più alta di Firenze.

Palazzo Vecchio visto da Via Vacchereccia

Osservandola da Piazza della Signoria, la torre di Arnolfo non appare perfettamente centrata rispetto alla facciata di Palazzo Vecchio, benché sia solidamente inserita nella muratura dell’edificio, quella della sua parte più antica, costruita da Arnolfo di Cambio a partire dal 1299.

Salita alla torre

La sua struttura poggia sulla preesistente casa-torre della famiglia Foraboschi, detta torre della Vacca e si eleva fino a 95 metri di altezza: al suo interno 233 gradini ci conducono dal camminamento di ronda fino al punto più altro di avvistamento che permettere di godere di una spettacolare vista panoramica sulla città.

La terrazza con vista panoramica

Lungo il percorso troviamo una cella con volta a botte e finestrella, chiamata Alberghetto.

Nel Quattrocento questa piccola prigione ospitò due illustri personaggi: nel 1433 Cosimo il Vecchio de’ Medici, prima di essere mandato in esilio per un anno con l’accusa di essere un traditore della Repubblica e nel 1498 Girolamo Savonarola, in attesa di essere giustiziato dopo la condanna per eresia.

L’Alberghetto

Arriviamo fin sotto al ballatoio della cella campanaria, coperto da una grande edicola sostenuta da quattro poderose colonne in pietra, a cui si accede da una stretta scala a chiocciola posta intorno a uno dei pilastri. La cella ospita le 3 campane della torre: la Martinella (in passato usata per chiamare i fiorentini a raccolta e ancora oggi suonata per particolari eventi e ricorrenze), la Campana dei Rintocchi e la Campana del Mezzogiorno.

In cima alla torre si trova la banderuola in bronzo dorato che raffigura il marzocco con il giglio di Firenze.

Quella che vediamo lassù è una copia, mentre l’originale, alta oltre 4 metri, si trova sul pianerottolo di fronte all’ingresso del Salone dei Cinquecento. La banderuola era stata collocata per indicare ai fiorentini la direzione del vento, ma ha anche dato origine ad un famoso proverbio: “…quando il leone piscia in Arno, o piove o fa danno”. Quando il vento viene da nord infatti, il leone si gira dalla parte del fiume e questa posizione preannuncia l’arrivo del cattivo tempo.

Foto di Patrizia Messeri

Per salire sulla torre di Arnolfo

Orari d’ingresso: Da ottobre a marzo: ore 10-17 (giovedì ore 10-14) Da aprile a settembre: ore 9-21 (giovedì 9-14)

Biglietto: Euro 12.50 (intero) – Euro 10 (ridotto)

La torre non è accessibile ai minori di 6 anni per motivi di sicurezza. I minori di 18 anni devono essere accompagnati da un adulto. L’accesso alla torre è sospeso in caso di pioggia.

Pubblicato da Elena Petrioli

Guida turistica di Firenze

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