Il Quarto Stato a Firenze

Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo (Volpedo 1868 – Volpedo 1907) è arrivato nel Salone dei Cinquecento a Firenze e da domenica 1° maggio sarà visibile al pubblico con il biglietto del Museo di Palazzo Vecchio. È una delle immagini più potenti ed espressive dell’arte moderna, eccezionalmente in prestito dal Museo del Novecento di Milano fino al 30 giugno 2022.

Il Quarto Stato nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio


Giuseppe Pellizza da Volpedo dipinse questa grande tela (283 x 550 cm) tra il 1898 e il 1902 e la presentò senza successo all’Esposizione internazionale d’arte decorativa moderna di Torino. Non era la prima volta in cui si misurava con questo tema sociale, che aveva rappresentato alcuni anni prima con la marcia di un gruppo di contadini in Ambasciatori della fame (1891, collezione privata) e Fiumana (1895-96 Pinacoteca di Brera di Milano), le due opere preparatorie di quello che sarebbe diventato il suo capolavoro. Insoddisfatto del risultato raggiunto, Volpedo aveva così iniziato a lavorare su una terza tela, inizialmente intitolata Il cammino dei lavoratori e a cui decise di cambiare nome poco prima della sua presentazione alla manifestazione. La reazione purtroppo non fu quella sperata e il dipinto ottenne il giusto riconoscimento anni dopo la morte del pittore, entrando a fare parte delle collezioni dei musei civici milanesi nel 1920 grazie a una raccolta fondi promossa dalla cittadinanza.

Considerato un soggetto “pericoloso” per le gallerie d’arte, il Quarto Stato fu invece accolto con entusiasmo negli ambienti legati al partito socialista e divenne una delle icone della lotta per i diritti dei lavoratori. Un filo invisibile lo lega alla città di Firenze, dove Volpedo era arrivato nel 1893 per perfezionare i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti come allievo di Giovanni Fattori. Nella nostra città il giovane artista piemontese, nato in un piccolo paese della provincia di Alessandria e laureatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera, aveva approfondito la conoscenza dei grandi maestri del passato e sperimentato le tecniche più innovative, come quella del divisionismo, che adottò anche nella stesura di questo straordinario dipinto.

Il Quarto Stato (dettaglio)

La scena mostra l’incedere calmo e deciso di un corteo di braccianti in cui spiccano le tre figure in primo piano, due uomini e una donna con un neonato in braccio, che ritrae la moglie di Volpedo, Teresa Bidone, mentre altri parenti e amici del paese posarono per i personaggi sullo sfondo. Fu proprio la scomparsa improvvisa della moglie, morta di parto dando alla luce il loro terzo figlio, a far sprofondare l’artista in una grave depressione e portarlo al suicidio il 14 giugno 1907.

Pubblicato da Elena Petrioli

Guida turistica di Firenze

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