Domenica 22 giugno ho avuto il privilegio di partecipare a una suggestiva cerimonia presso la Pieve di San Piero in Perticaia, a Rignano sull’Arno (FI). Questo luogo, in cui si trova l’antica chiesa romanica (risalente al 1050) con la cripta di epoca longobarda, ha fatto da cornice all’ingresso di un nuovo membro nell’Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani della Commanderia di Firenze.

Parlare oggi dei Templari può sembrare anacronistico, ma la loro storia è ancora viva e affascinante. Fondato nel 1118 da Ugo de Payns, un cavaliere francese veterano della Prima Crociata, l’Ordine dei Templari nacque con lo scopo di proteggere i pellegrini cristiani diretti in Terra Santa. Riconosciuti ufficialmente nel 1129 dal Concilio di Troyes, ottennero privilegi significativi con la bolla papale Omne Datum Optimum del 1139, che li mise sotto la diretta protezione del Papa.

celebrata nella pieve
Con il tempo, i Templari divennero non solo un ordine religioso ma anche una potente forza politica, specialmente in Francia. Questo li portò a scontrarsi con il re Filippo IV, detto il Bello, che decise di eliminare l’ordine accusando i suoi membri di eresia e immoralità, che portò al drammatico processo e alla condanna al rogo del Gran Maestro Jacques de Molay e di alcuni suoi confratelli il 18 marzo 1314.

celebrata nella pieve
Tuttavia, l’eredità dei Templari non si estinse. Secondo la leggenda, il Gran Maestro de Molay trasmise i suoi poteri a Giovanni Marco Larmenius, permettendo così all’ordine di sopravvivere segretamente. Anche in Toscana, il Precettore Guido da Cetica continuò a ammettere nobili fiorentini nell’Ordine, che esiste tutt’oggi e ha visto una nuova vita con gli statuti riorganizzati nel 1705 dal Gran Maestro Filippo d’Orleans.
Partecipare a una simile cerimonia, immersi nella storia e nel fascino del passato, è stata un’esperienza memorabile che dimostra come le tradizioni possano vivere nei secoli, adattandosi e resistendo al passare del tempo.

Un grazie di cuore a Don Pascal Menestrina, parroco della pieve di San Piero, per averci accolto con tanto calore e al Cav. Gran. Uff. Giovanni Masucci, Commendatario di Firenze, per aver organizzato non solo la celebrazione ma anche un piacevole momento conviviale nei locali della canonica.

E naturalmente anche tutti i confratelli e tutte le persone che insieme a me hanno partecipato a questa giornata speciale.

